Resa cromatica

Il termine resa cromatica, espressa mediante il cosiddetto indice di resa cromatica R_a (in inglese CRI), descrive una delle caratteristiche chiave della qualità della luce. L'indice definisce la capacità di una fonte luminosa di emettere una luce che riproduca il più fedelmente possibile i colori degli oggetti illuminati - in questo caso si parla anche di "fedeltà cromatica". Nel caso in cui una sorgente luminosa contenga tutti i colori dello spettro, l'oggetto illuminato viene riprodotto in modo naturale. Più alto è il valore, migliore è, dunque, la resa cromatica. Il massimo valore dell'indice R_a è pari a 100, una resa cromatica paragonabile a quella del sole.

La resa cromatica è suddivisa in diverse categorie: 1A (≥90), 1B (80-89), 2A (70-79), 2B (60-69), 3 (40-59) e 4 (20-39), dove 0 indica il minimo e 100 il massimo di resa cromatica.

Anche le comuni lampadine a incandescenza e le lampadine alogene da 12V e 230V raggiungono questo valore ideale. Tuttavia, una distribuzione spettrale poco equilibrata fa apparire i colori degli oggetti illuminati poco naturali e distorti. Differenti distribuzioni spettrali producono differenti risultati visivi del colore. Se la sorgente luminosa non contiene nessun colore dello spettro, gli oggetti illuminati appaiono opachi e grigi.

La resa cromatica non va confusa con la temperatura di colore. Entrambi i termini descrivono due caratteristiche differenti della qualità della luce: a differenza della resa cromatica, che è la valutazione qualitativa sull'aspetto cromatico degli oggetti illuminati, cioè quanto una sorgente luminosa sia in grado di riprodurre più o meno fedelmente il colore di un oggetto da essa illuminato, la temperatura di colore corrisponde invece alla tonalità di luce di una sorgente luminosa, ma non ci dice nulla riguardo la sua capacità di rendere i colori.  
 

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